La terra quando non
trema, brucia.
Esiste il fuoco sacro, quello dell'anima e quello
dell'amore.
Ne esiste un altro, quello "utile", ci scalda
fuori, ci tiene in vita.
Ne esiste ancora uno. Quello che non puoi comprendere.
Si, esiste un fuoco che brucia le cose buone, che si rivolta
alla mano che gli da la vita. Che distrugge.
Che uccide.
Quel fuoco, più di ogni altra cosa, mi fa comprendere come
non esista qualcosa che è solo buona o solo cattiva.
La natura ti aiuta se la rispetti, ma in una mano malata,
diventa pericolosa.
Il bosco brucia. Le piante si piegano al vento caldo di un
suono che sa di morte.
L'ho visto una volta. E per quanto tu possa non temere la
fiamma viva del tuo camino, ti pietrifica all'istante. Si divora i tuoi primi
pensieri e le tue parole di rabbia e paura. Ti spazza via. Ti fa sentire
piccolo.
Ti fa sentire niente.
C'è qualcuno dietro a ogni incendio che si sente il padrone.
C'è una mano malata. Una mente senza perdono.
Un cuore freddo. Mi sono sempre chiesto cosa nasconda la mano
che appicca un incendio. Cosa ci sia dietro a quella mano. Qualunquista il
pensiero secondo il quale la persona che appicca un incendio è semplicemente
malata.
Ci deve essere di più. Un amore morboso per quella
sensazione di immortalità . Se sai dominare il fuoco, sei eterno.
Allora brucia. Dagli vita. Fallo crescere. Lascialo libero.
Invece no. C'è sempre un vigliacco dietro quella mano, un
uomo che scappa, che lascia il vuoto dietro di se, il silenzio e la morte.
Un vigliacco che quando catturato, si mostra per quello che
è. Un luogo di ghiaccio.
Un luogo di morte, che nulla a che vedere con il fuoco.
Quello vero.
Quello che alimenta la vita e non la toglie.
Le persone fredde non sanno cosa sia il fuoco. Quello
dell'anima, quello buono.
Intanto l’Italia brucia, come sempre in questo periodo, come
sempre e basta. Sicilia, Sardegna e poi ancora.
Dove non c’è la malattia dietro a un gesto maledetto, c’è
una bravata. Che forse è ancora peggio. Un disagio sociale quando non c’è un
disagio della mente. Imprevedibile, irrisolvibile quindi. Irrisolvibile
purtroppo. Si arriva sempre un attimo tardi e tutto brucia.
Nel Viterbese quattro amici di cui uno solo maggiorenne
fanno la bravata, come dicono loro. Solo il maggiorenne arrestato e gli altri
tre deferiti alla Procura di Roma. Il futuro di questi quattro non lo saprÃ
nessuno.
In Sicilia si consuma invece una barbaria nella barbaria.
Incendi con gatti messi al rogo come innesco. Personalmente permettere una
difesa alla voce “bravata” mi fa sorridere. E non sono mai stato nemmeno uno
che nasconde i propri errori dietro la voce “società ”.
Non nascondo anche un altro pensiero. C’è senza dubbio
qualcosa di doloso in ciò che brucia, e a volte, forse, qualcosa anche di
premeditato al di là della bravata.
Ci si dimentica troppo in fretta dell’odore che lascia
dietro di sé un incendio. Ma in chi lo vive, resta una ferita che va al di lÃ
degli occhi.
Franco Quadalti
Franco Quadalti
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